«…A parte alcuni che, eccezione che conferma la regola, rafforzavano per contrasto la tonalità generale, erano, quei visi, incorniciati da capelli
scuri spesso gonfi (come i miei) e ricci (come i miei) e mostravano una pelle olivastra (come la mia).
Là, quella pelle olivastra diventava la regola.
Non eravamo più quella o quello che si distingueva dalla maggioranza. Non eravamo più né minoranza né maggioranza. Eravamo noi stessi, senza riferirci
agli altri. Alla fine capimmo quello che ci veniva inculcato nelle riunioni dell’ambasciata, alle uscite del Fascio: non più stranieri ma Italiani all’estero.
Che, in quel momento, ritrovavano il loro paese.
Niente più ci separava da noi stessi…»
«Jean-Pierre Orban offre al lettore italiano un’Italia ignota, un’Italia in Inghilterra in mezzo alle due guerre del ’900, una famiglia tra le due ganasce di una morsa. Lieta ancora di essere italiana, vagamente fiera delle strombazzate imprese coloniali, con il rispettabile negozio di droghiere a Londra e le domeniche nostalgiche.
D’improvviso si trovano trasformati in nemici dall’entrata in guerra dell’Italia al fianco di Hitler.
La grande storia irrompe nelle case.
Il padre di Vera è rastrellato con tutta la comunità maschile italiana, deportata in Irlanda, dove non arriverà.
Così volano le schegge dal taglio di un’accetta sopra un tronco. Le vite dopo una guerra sono salve per sbaglio, cioè per caso, cioè per volontà della vita stessa.
Vera è il romanzo di un’epoca e di un’epica italiana. Che sia un francese a offrircela è un motivo in più di gratitudine».
Erri De Luca
Anni 30. Vera è la figlia di Ada e Augusto, immigrati italiani: adolescente, vive a Little Italy, Clerkenwell, Londra, e frequenta il dopo-scuola organizzato da Mussolini. Ed è attratta dalla ideologia fascista. Si segue la vita della comunità italiana a Londra e la sua percezione del fascismo, diversa da quella degli italiani rimasti in paese. Ma i sogni di Vera vengono sconvolti quando scoppia la guerra. Churchill è ostile alla comunità italiana e decide di mutarne il destino. Nel 1940 Augusto viene incarcerato ed imbarcato sulla Arandora Star verso l’isola di Man ed il Canada. Il viaggio finisce con il naufragio della nave.
Vera si lascia andare alla deriva e va in cerca della sua identità. Ada, che parla pochissimo l’inglese, si chiude nel silenzio e si rifugia in soffitta. Vera si dedica totalmente al lavoro in un ristorante ‘francese’ a Soho e dai suoi numerosi flirt durante il periodo di guerra nasce Ben, al quale lei attribuisce un padre di origine francese. Per questo motivo impara la lingua ed iscrive il figlio ad un liceo francese a Londra. Dal quale però il ragazzo si allontana: un totale disastro. Confuso tra inglese, italiano, francese ed il romagnolo della nonna, cade nel mutismo e presto la raggiunge in soffita. La accompagna nelle sue folli passeggiate per la città ed i suoi cimiteri…
VERA, che attraversa cinque decenni della vita del narratore, è un romanzo alla ricerca della verità, dell’identità. Una storia sulla migrazione, sulle delusioni storiche, sulla ricerca delle proprie origini. Una riflessione sul linguaggio, sulle lingue (con frasi in italiano e romagnolo), sulla parola. O sulla mancanza della parola. La scoperta, pure, di un certo fascino per il fascismo nelle comunità italiane all’estero. Altro soggetto di dibattito…
Antibio (francese)
Vera (francese)
Nato in Belgio da padre belga e da madre italiana, Jean-Pierre Orban ha svolto studi di filosofia, giornalismo e teatro, et è autore di novelle ed di opere per il teatro e per i ragazzi. Vera è il suo primo romanzo, già insignito di molti premi nei paesi francofoni e vincitore del Premio del Libro europeo. Jean-Pierre Orban ha vissuto a Bruxelles e Londra per alcuni anni e oggi risiede a Parigi.
France 3
http://pluzz.francetv.fr/videos/un_livre_un_jour.html
« Un roman sur l’identité, une fresque passionnante »
France Inter, radio, La Librairie francophone, « Les livres dont on a parlé en 2014 »
« Les immigrés italiens dans les quartiers populaires de Londres entre les deux guerres et à travers eux, l’affrontement entre Churchill et Mussolini et entre les langues des deux pays. »
France 3 TV
« Jean-Pierre Orban et son Italienne Vera de Londres : un projet littéraire de grande ampleur »
Le Soir, quotidien, Bruxelles
« Le français, l’italien et l’anglais deviennent les langues de Vera et rythment, en se mêlant les unes aux autres, la narration du texte de Jean-Pierre Orban, qui vient de recevoir le prix du Premier Roman »
Le Monde, Paris
« Ce premier roman (…) est une réussite qui nous happe des les premières pages. (…) Roman de l’enracinement. (…) La problématique est toujours actuelle, on le voit en Europe, à travers les quelques jeunes fanatisés dans un idiome qu’ils n’écrivent pas, comprennent à peu près, mais qui résonne d’un passé glorieux et d’une avenir conquérant. (…) L’écriture de Jean-Pierre Orban est belle, sonore, polyphonique, foisonnante (…). Beckett, mais aussi le réalisme de Rossellini, les grandes ombres d’Orson Welles et surtout la frénésie, le swing de la vie, planent sur ce roman »
Sophie Creuz, L’Écho, quotidien, Bruxelles
« Eblouissant roman ! »
Valérie Trierweiler (Paris-Match, Paris), twitter
« Qui vivra VERA » « Le premier roman de Jean-Pierre Orban nous présente une héroïne vibrante, Vera, qui se bat pour exister et trouver son identité. (…) Le livre porte le prénom de sa magnifique héroïne, issue de l’immigration italienne. (…) Envers et conter tout, elle tient debout ! »
Kerenn Elkaïm, Le Vif-L’Express, France-Belgique
« Jean-Pierre Orban (…) aborde la montée du fascisme et de la seconde Guerre mondiale sous le prisme des espoirs de sa jeune héroïne, Vera, en quête d’identité et de vérité »
La Libre Belgique, quotidien
« Finaliste du prix Rossel, Vera a remporté en France le prix du Premier roman. Une récompense amplement méritée, tant sa beauté est criante »
Vers L’Avenir
« Jean-Pierre Orban et sa Vera, premier roman ample et vertigineux sur les traces d’une jeune Italienne dans l’Angleterre des années trente. »
Préférence littéraire de l’année 2014, David Courier, TéléBruxelles (télévision)